(Tratto da tratto da discoversikhism.com)
Sembra esserci molta confusione riguardo al Punjabi e al Gurmukhi.
Le persone danno per scontato che esista una lingua chiamata “Punjabi” (quella usata ogni giorno) e una lingua chiamata “Gurmukhi”, la lingua usata per scrivere il Siri Guru Granth Sahib.
Quindi, ci sono due lingue? I Guru usavano una lingua diversa chiamata Gurmukhi? La risposta è “No”.
Sarebbe più corretto dire che si parla Punjabi e si legge o si scrive Gurmukhi.
Memo: il Punjabi è la lingua (che parliamo). Il Gurmukhi è la scrittura (il modo in cui scriviamo in Punjabi).
Il Punjabi è una lingua indo-ariana parlata da oltre 100 milioni di madrelingua in tutto il mondo, il che la rende la nona lingua più parlata (rif. 2010) al mondo. È la lingua nativa del popolo Punjabi che abita la regione storica del Punjab in Pakistan e India. È l’unica lingua tonale tra le lingue indo-ariane.
Il Punjabi è una lingua indiana, che appartiene alla cerchia esterna delle lingue indo-ariane ed è lontanamente correlata all’inglese, essendo membro della stessa famiglia linguistica indoeuropea. È una lingua indo-ariana moderna parlata principalmente negli stati del Punjab, sia in India che in Pakistan. Assomiglia quasi all’Hindi e all’Urdu.
Il Punjabi è l’unica lingua indo-ariana tonale. Ciò implica che il tono viene pronunciato in Punjabi e il suo uso è significativo, ovvero l’uso del tono cambia il significato della parola. Alcuni toni possono sembrare simili alle persone che non parlano una lingua tonale. Per loro, sono la parte più difficile nell’apprendimento di una lingua tonale.
Esistono due sistemi di scrittura principali: i Musulmani di lingua Punjabi possono scrivere in Punjabi con la scrittura perso-araba (la stessa usata per scrivere l’Urdu, scrivendo da destra a sinistra), talvolta chiamata Shahmukh.
Il Punjabi è scritto anche usando gli alfabeti Urdu e Hindi. I Sikh di lingua Punjabi scrivono il Punjabi con l’alfabeto Gurmukhi, sviluppato da Guru Angad Sahib Ji. Contrariamente a un’altra credenza popolare, Guru Ji non ha inventato il Gurmukhi da zero; ha modificato l’alfabeto Landa (Lahnda). Ha rifinito l’alfabeto landa per riflettere, pronunciare e dare le espressioni tonali autentiche a quello che è conosciuto oggi come “Gurmukhi”. Il Landa esisteva già secoli prima di Guru Ji . Tuttavia, dobbiamo anche ricordare che il Punjabi stesso si è evoluto nel tempo, così come ogni lingua. Ci saranno differenze tra il XVI e il XVII secolo e i giorni d’oggi.
Il Gurmukhi è la scrittura più comune usata per scrivere la lingua Punjabi in India. Il Gurmukhi fu standardizzato dal secondo Guru Sikh, Sri Guru Angad Sahib Ji , nel XVI secolo. Tutte le 1430 pagine del Siri Guru Granth Sahib sono scritte con questa scrittura. Il nome “Gurmukhi” deriva dal termine Punjabi antico “Gurumukh”, che significa “dalla bocca del Guru”.
La struttura delle frasi in lingua Punjabi è “SOV” (soggetto-oggetto-verbo). Il soggetto compare per primo, seguito dall’oggetto e poi dall’ordine del verbo. È diverso dall’inglese che segue l’ordine SVO (soggetto-verbo-oggetto).
Il Gurmukhi è utilizzato principalmente nello stato indiano del Punjab, dove è l’unica scrittura ufficiale per tutti gli scopi ufficiali e giudiziari. La scrittura è anche ampiamente utilizzata negli Stati indiani di Haryana, Himachal Pradesh, Jammu e nella capitale nazionale Delhi, essendo il Punjabi una delle lingue ufficiali in questi Stati. Il Gurmukhi è stato adattato per scrivere altre lingue, come il Braj Bhasha, Khariboli (e altri dialetti indostano), Sanscrito e Sindhi.
Il Gurmukhi
La scrittura Gurmukhi è il modo più completo e accurato per rappresentare i suoni Punjabi. A differenza della scrittura romana, la scrittura Gurmukhi segue il principio “un suono-un simbolo”.
La scrittura Gurmukhi comprende quarantuno lettere, tra cui trentotto consonanti e tre portatrici di segni vocalici di base. Ci sono dieci segni vocalici chiari e tre segni ausiliari.
La caratteristica più sorprendente della scrittura Gurmukhi, rispetto a quella romana, è che, a eccezione di cinque, tutte le lettere sono unite da una linea nella parte superiore.
Come l’Inglese e altre lingue europee basate sul latino, si scrive e si legge da sinistra a destra. Tuttavia, nel Gurmukhi non ci sono né lettere maiuscole né articoli come “un” (o “una”) e “il” (o “la”).
Le grafie Punjabi sono, per la maggior parte, regolari e relativamente semplici da imparare, anche se potreste imbattervi in variazioni nelle grafie di alcune parole. Tuttavia, come nel caso dell’Inglese, le grafie Punjabi non sono completamente standardizzate.
I suoni equivalenti riportati nella scrittura romanizzata sono solo approssimativi, poiché la scrittura Gurmukhi presenta molti suoni non familiari a chi parla Inglese e che spesso non possono essere rappresentati esattamente dall’alfabeto romano.
Caratteristiche essenziali della scrittura Gurmukhi
• Non esiste il concetto di lettere maiuscole o minuscole.
• La scrittura Gurmukhi, a differenza degli alfabeti greco e romano, è disposta in modo logico: prima le vocali, poi le consonanti (gutturali, palatali, cerebrali, dentali, labiali) e le semivocali.
• Si tratta di una scrittura sillabica in cui tutte le consonanti hanno una vocale intrinseca. I segni diacritici, che possono apparire sopra, sotto, prima o dopo la consonante a cui appartengono, vengono utilizzati per cambiare la vocale intrinseca.
• Quando le lettere Gurmukhi compaiono all’inizio di una sillaba, le vocali vengono scritte come lettere indipendenti.
• Quando alcune consonanti si presentano insieme, vengono utilizzati simboli di congiunzione speciali che combinano le parti essenziali di ciascuna lettera.
Traduzione e adattamento in italiano a cura di Sujan Singh
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