Il Kundalini Yoga, così come insegnato dal Maestro indiano Yogi Bhajan (arrivato in Occidente verso la fine degli anni ’60) e al quale ci ispiriamo nella nostra pratica e nel nostro condividerne gli insegnamenti, consiste in un sistema originale e integrato che unisce esercizi fisici e precise posizioni (asana), controllo delle fasi del respiro e tecniche specifiche di respirazione (pranayama), meditazione e recitazione di mantra (ripetizioni di fonemi e sillabe che tra l’altro permettono mediante la stimolazione con la lingua di 84 punti meridiani situati sul palato di agire direttamente sul sistema nervoso centrale).
Da ciò si evince che il Kundalini Yoga secondo gli insegnamenti di Yogi Bhajan, è molto più di un semplice insieme di esercizi ginnici che coinvolgono solo il corpo: si tratta in realtà di uno strumento potente e dinamico, sicuro e alla portata di tutti (indipendentemente dall’età), per espandere in maniera completa la propria consapevolezza (tornando al concetto di unione/armonia tra corpo, mente e spirito/anima).
Per questa ragione, praticare Kundalini Yoga mantiene il corpo in forma e aiuta a scaricare lo stress sia fisico sia mentale, allenando la mente e il corpo a essere forti e flessibili di fronte alle difficoltà e ai cambiamenti. Le tecniche aiutano a migliorare la circolazione sanguigna e linfatica, agiscono per riequilibrare il sistema ghiandolare, agiscono sul sistema immunitario e rafforzano il sistema nervoso. I praticanti arrivano a possedere un maggiore autocontrollo, una più stabile tranquillità della mente, una migliore capacità di concentrazione e una più profonda e consapevole fiducia in se stessi.
[…] Già 40.000 anni prima di Cristo, si dice, lo Yoga era completo nel suo sistema. Poi nei secoli e nei millenni si è andato adattando, trasformando, si è perduto e ritrovato, occultato, reso manifesto, seguendo le vicende dell’uomo nel tempo e nello spazio. Da una sola matrice sono nate molte scuole, da una regione d’origine (l’India) questa “tecnologia” si è andata diffondendo in tutto il mondo. […] Di esso l’Occidente ha colto prima di tutto l’aspetto miracoloso, l’abracadabra del santone dagli occhi di lucida follia che vive senza mangiare e respirare, che trasforma la roccia in acqua e materializza l’aria. Poi ha scoperto la potenzialità ginnica e salutista, il miraggio della longevità come piccolo miracolo quotidiano. Schiere di igienisti a versarsi l’acqua nel naso e a cercare la perfezione del corpo. Quindi il rilassamento, l’abbandono, il silenzio della mente, antidoto allo stress, alla fretta della metropoli. Il rapporto con se stessi, le discese nel profondo della coscienza dove tutto scompare e resta solo l’essere, le nozze mistiche di soggetto e oggetto, la spiritualità del samadhi. Filosofia, ginnastica, psicologia, cura del corpo, cura della mente, via dello spirito, ricerca interiore, dimensione cosmica. Qui ci muoviamo e ci piace definire questa disciplina con il termine coniato da Yogi Bhajan di “Umanologia”: scienza e arte dell’uomo in quanto tale, nella sua essenza, quel che Socrate intendeva dicendo “Conosci te stesso”. “Yoga per il 2000” (“Kundalini Yoga secondo gli insegnamenti di Yogi Bhajan”)
«[…] Avendo cura, amando e utilizzando quel che già ci è stato dato (in questo caso specifico il corpo fisico) possiamo avere esperienza di ulteriori espressioni dell’energia creativa infinita e dei doni che continuamente elargisce e che non vediamo […]» “Kundalini – Quaderni trimestrali di Kundalini Yoga” n.1 – Marzo 1986
Altri riferimenti:
• “Lo Yoga: un’avventura nella consapevolezza” (Yogi Bhajan)
• “Yoga nel Siri Guru Granth Sahib” (Agochar Singh & Sujan Singh)
“Così troverai la via dello Yoga”
Lo Yoga non consiste in una coperta rappezzata,
né in un bastone, né in ceneri cosparse sul corpo!
Lo Yoga non consiste in anelli portati alle orecchie,
né in un capo rasato, né nel suonare conchiglie.
Rimani puro fra le impurità del mondo: così troverai la Via dello Yoga.
Lo Yoga non è una questione di parole:
colui che, abbracciandoli in un solo sguardo,
considera uguali tutti i mortali,
quello può essere chiamato uno yogi!
Lo Yoga non consiste nel visitare monumenti funerari né luoghi di cremazione;
lo Yoga non consiste nello star seduti in estasi.
Lo Yoga non consiste nel vagare nella propria terra o in terre straniere,
né nel bagnarsi nei sacri tirtha.
Rimani puro fra le impurità del mondo: così troverai la Via dello Yoga.
Se si incontra il Vero Guru il dubbio è disperso
e cessa il vagare della mente.
Piove ambrosia, si ode la musica divina del sahaj
e l’uomo è felice nella sua stessa casa.
Rimani puro fra le impurità del mondo: così troverai la Via dello Yoga.
Oh Nanak, sii come morto nel mezzo della vita: tale è lo Yoga che devi praticare.
Quando la conchiglia suona senza bisogno di soffiarvi,
tu stai per conquistare la condizione che non conosce paura.
Rimani puro fra le impurità del mondo: così troverai la Via dello Yoga.
Guru Nanak
“Oh mente mia…”
…pratica lo Yoga in questo modo.
Lascia che la Verità sia il tuo corno, la sincerità la tua collana
e che la meditazione sia le ceneri che applichi sul tuo corpo.
Cattura la tua anima ardente (il sé) e ferma le fiamme.
Lascia che l’anima (il sé) sia la ciotola dell’elemosina in cui raccogli il dolce Naam
e questo sarà l’unico supporto di cui avrai mai bisogno.
L’Universo suona la sua musica divina. Il suono della realtà è acuto, ma è dove si trova Dio.
Quando ascolti la realtà da questo luogo di consapevolezza, sorge la dolce essenza del Raag.
Onde di melodie, di emozioni e di passioni sorgono e fluiscono attraverso di te.
Unisciti al canto di Dio.
L’Universo gira come un tornio da vasaio e da esso volano demoni e angeli.
Il saggio ascolta questo e, invece di rimanere intrappolato in uno dei due,
beve il nettare dei cieli e viene portato nei cieli su un carro divino.
Insegna a te stesso l’autocontrollo e fanne il tuo vestito.
Medita sull’Infinito fino a che non stai meditando senza meditare.
In questo modo, il tuo corpo rimarrà per sempre dorato e la morte non si avvicinerà mai a te.
Guru Gobind Singh